Il Belpaese è il primo in Europa per imprese impegnate nel settore biologico. Sul tavolo della Commissione Agricoltura alla Camera una norma per tutelare i prodotti bio 100% Made in Italy.
Gli italiani mangiano sempre più bio. Sono passati trent’anni dal primo regolamento europeo sul biologico e l’Italia si afferma il primo Paese per numero di aziende agricole attive nel settore con oltre 80mila operatori. Dal 1991 i consumi nazionali sono cresciuti senza interruzioni tanto da far raggiungere al settore un giro d’affari di 4,3 miliardi di euro. Secondo Coldiretti, l’emergenza Covid ha inoltre spinto gli italiani a una svolta green e salutista determinando nel 2020 un incremento dei consumi domestici dei cibi bio del 7% rispetto al 2019.
“In un Paese leader come l’Italia occorre approvare subito la legge nazionale, senza cambiamenti strumentali sul biodinamico finalizzati solo a bloccare il definitivo via libera – afferma la Coldiretti -. Il testo prevede anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale”.
Il provvedimento, che inizia il suo iter finale alla Commissione Agricoltura della Camera, prevede “l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione”. In questo modo, secondo Coldiretti, si vuole arginare l’invasione degli alimenti biologici provenienti da Paesi extracomunitari: nel 2020 sono arrivate nell’Unione Europea 2,8 milioni di tonnellate di prodotti bio (+33% di riso, 40% di olio d’oliva e limoni, +51% di arance).
“Una situazione che – conclude la Coldiretti – rende chiara l’urgenza di dare la possibilità di distinguere sullo scaffale i veri prodotti biologici Made in Italy ma anche rafforzare i controlli sui cibi bio importati che non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli europei, fornendo una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal che punta ad avere in futuro almeno un campo su quattro (25%) coltivato a bio in Italia”.